L’epilazione Laser può essere applicata con successo in tutti quei casi nei quali è necessario
contrastare la crescita pilifera. Ottimi risultati si hanno nelle forme di irsutismo femminile, cioè
l’eccesso di peli in maggior concentrazione in aree non abituali per la donna e con una particolare disposizione di tipo maschile, (presenza di peli sul volto, nella zona della areola mammaria, ecc).
Le forme di irsutismo femminile possono essere di origine genetica o secondaria (causate da assunzione di farmaci quali anabolizzanti e ormoni/pillola contraccettiva, oppure patologie come per esempio l’ovaio policistico).
L’epilazione Laser inoltre trova applicazione in tutte le forme di ipertricosi, cioè l’eccessivo od indesiderato sviluppo di peli in zone del corpo dove sono normalmente presenti (pube, avambracci, gambe, cosce, ecc.).
L’ipertricosi è più frequente in soggetti con carnagione olivastra (tipo mediterraneo) e varia in rapporto a caratteristiche familiari e razziali.
Nell’epilazione il raggio Laser raggiunge il follicolo pilifero fino alla regione del bulbo, dove viene assorbito e trasformato in calore con conseguente necrosi termica e caduta del pelo. Va subito detto che il laser non è definitivo nè permanente. Rappresenta un metodo di depilazione di lunga durata che permette di aumentare notevolmente il tempo tra una seduta e l’altra, spesso anche di molti mesi. Il laser è una sorgente di luce che, applicata al pelo, lo scalda in misura considerevole e in tempi brevissimi (frazioni di secondo); il calore si trasferisce per vicinanza al bulbo pilifero, che ne risulta danneggiato e non più in grado di produrre peli per un periodo molto lungo. Purtroppo si riescono a danneggiare solo i bulbi piliferi in fase di crescita (anagen) circa il 30% e non tutti i bulbi piliferi presenti nella zona.
Per questo motivo occorre ripetere le sedute ad una distanza variabile fra i 15 e i 30 giorni, in modo da colpire sempre una buona percentuale di peli in crescita. Si considerano soddisfacenti i risultati che, dopo un numero adeguato di sedute, riducono dell’80% i peli nella zona trattata e riducono la necessità di fare la ceretta a 1-2 volte l’anno. I risultati si mantengono nel tempo, a patto di eseguire almeno una o due sedute l’anno di mantenimento. In genere i peli che non rispondono completamente si trasformano comunque in una sottile peluria (lanugine), non visibile ad occhio nudo.
Siccome il bersaglio del laser è la melanina, rispondono meglio i peli scuri rispetto a quelli chiari
(di qui la necessità di non colorarli durante i trattamenti laser); siccome la melanina è presente anche nella pelle, si ottengono minori complicanze su pelli chiare, rispetto a quelle scure (da qui la necessità di non intervenire quando la pelle è abbronzata per ridurre il rischio delle
ipopigmentazioni cutanee). I risultati migliori si ottengono su peli scuri in pelli chiare.
Dott. Mario Silvestri | P. Iva
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